C’era una volta una gólpe[1] e
un lupo che insieme se ne andavano a zonzo[2]
per la campagna per cercare qualcosa da mettere sotto i denti.
Erano culo e camicia[3].
Dopo aver molto girato
senza aver trovato niente la gólpe disse al lupo: - Lupino, sento avveligiόne[4],
vieni con me a mangià’ qualcosa?
Il lupo acconsentì dato
che “la fame caccia il lupo dal bosco”.
E siccome “allo
schiamazzo del gallo si desta la volpe” si diressero tutti e due verso un pollaio
anche se “il lupo sogna le pecore e la volpe le galline”.
Trovarono una fessura
nella rete e vi ci si imbucarono[5]
tra gli schiamazzi delle povere galline impaurite.
Iniziarono a mangiare i
pennuti coll’imbúto[6]
e mangia, mangia, mangia, le pance gli divennero grosse come due palloni.
La scaltra gólpe però
ogni tanto provava a passare dal buco della recinzione per vedere se sarebbe
potuta poi uscire.
Il lupo invece di questo non si preoccupava e poco dopo,
tutto spaparacchiato, s’addormentò dentro al pollaio.
La gólpe poté uscire
dalla fessura e scappare via rapida come il vento, mentre il lupo nel fuggire
si incastrò perché il suo corpo non passava.
La massàia lo agguantò
e gli affibbiò un sacco di botte e a
pedatoni lo cacciò via mezzo morto.
All’imbrunire il lupo,
tutto ’ntronàto[10]
dai colpi presi, se ne andava in giro a trampellόni[11]
pieno di mòre[12],
mentre la gólpe si era messa a ghiàce[13] dietro
ad un pagliaio e s’era abbiòccata[14].
Quando la gólpe sentì
arrivare il lupo gli sembrò un catòrcio[15].
Svelta fermò subito una
contadina che passava a pipa di cocco[16] tornando dal mercato da vendere la ricotta. - Buona
donna mi dareste un po’ della vostra ricotta che vi è rimasta? – chiese la gólpe.
La donna mossa a
compassione gliela dette e la furbona velocemente se la spalmò in testa.
Al sopraggiungere del
lupo la gólpe gli fece la barba e ’l contropelo[17],
facendogli credere che a lei la massàia con il ranzagnòlo aveva sbucciato il
cervello. Disperata fingeva di soffrire.
- Ahi! Ahi! – rispondeva il lupo. - Ho le ossa tutte rotte!
- Codeste sono
cazzabúbbole![18]
- disse la gólpe toccandosi la testa. – Guarda me che ho le cervella tutte di
fuori!
Il lupo intanto,
sentendo i suoi di mali, si lagnava e lei
bugiarda gli faceva eco: - “Pietro male e Paolo peggio”[19]!
Si incamminarono
insieme verso il bosco.
La strada però era in
salita e, ad un certo punto, la gólpe stanca di camminare chiese al lupo: -
Lupino, sono così strόnca[20],
mi monteresti a saccacéci[21]?
Il lupo anche se
lamentandosi acconsentì e mentre si dirigevano verso il fitticchiúme[22]
la gólpe canticchiava facendo la coglionella[23]:
Saliremo
piano piano
che
lo strόnco porta il sano!
[1] Volpe.
[2] Girando.
[3] Molto
amiche.
[4] Fame.
[5] Introdussero.
[6] Mangiare
in gran fretta senza neanche masticare.
[7] Al
crepuscolo.
[8] Donna di
casa della famiglia contadina, dopo il capòccia veniva lei per importanza
nell’economia della casa.
[9] Matterello.
[10]
Intontito.
[11]
Sbandando.
[12]
Ammaccature.
[13] Stesa a
terra.
[14] Avere
un attacco di spossatezza.
[15] Mal
ridotto.
[16] Alla
perfezione.
[17]
Ingannare furbescamente.
[18]
Stupidaggini.
[19] Uno
peggio dell’altro.
[20] Distrutta.
[21] A
cavalcioni.
[22] Macchia
di vegetazione.
[23]
Prendendo in giro.
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