domenica 29 aprile 2012
CAPPUCCETTO ROSSO E LA FILOSSERA
C’era una volta chélla
pichìna di Cappuccetto Rosso che viveva con la sua mamma sul limitare del bosco
in vetta al pimpinnàcolo[1].
Un giorno la donna le chiese:
- Senti Cappuccetto, io c’ho più da fà’ che da dì’[2],
puoi andare te dalla nonna? – e le commissionò di andare a portare la solita
focaccina senza il presciutto[3]
perché aveva preso il ràncico[4].
-Speriamo che ’un
incontri il lupo come l’altra volta sennò come faccio! – esclamò la cittìna....(da Marcellino 'un vòle il pane...vòle il vino)
sabato 28 aprile 2012
LA GALLINA SECCA
C'era una volta una gallina secca che non riusciva a scoccodellare. La massàia era preoccupata, ma aveva pazienza perché "se una gallina prova rancore il pulcino nasce arrabbiato"! (La gallina secca da Che vòi sapé' te Pichirillino)
venerdì 27 aprile 2012
mercoledì 25 aprile 2012
La gólpe e il lupo (da Che vòi sapé' te Pichirillino)
C’era una volta una gólpe[1] e
un lupo che insieme se ne andavano a zonzo[2]
per la campagna per cercare qualcosa da mettere sotto i denti.
Erano culo e camicia[3].
Dopo aver molto girato
senza aver trovato niente la gólpe disse al lupo: - Lupino, sento avveligiόne[4],
vieni con me a mangià’ qualcosa?
Il lupo acconsentì dato
che “la fame caccia il lupo dal bosco”.
E siccome “allo
schiamazzo del gallo si desta la volpe” si diressero tutti e due verso un pollaio
anche se “il lupo sogna le pecore e la volpe le galline”.
Trovarono una fessura
nella rete e vi ci si imbucarono[5]
tra gli schiamazzi delle povere galline impaurite.
Iniziarono a mangiare i
pennuti coll’imbúto[6]
e mangia, mangia, mangia, le pance gli divennero grosse come due palloni.
La scaltra gólpe però
ogni tanto provava a passare dal buco della recinzione per vedere se sarebbe
potuta poi uscire.
Il lupo invece di questo non si preoccupava e poco dopo,
tutto spaparacchiato, s’addormentò dentro al pollaio.
La gólpe poté uscire
dalla fessura e scappare via rapida come il vento, mentre il lupo nel fuggire
si incastrò perché il suo corpo non passava.
La massàia lo agguantò
e gli affibbiò un sacco di botte e a
pedatoni lo cacciò via mezzo morto.
All’imbrunire il lupo,
tutto ’ntronàto[10]
dai colpi presi, se ne andava in giro a trampellόni[11]
pieno di mòre[12],
mentre la gólpe si era messa a ghiàce[13] dietro
ad un pagliaio e s’era abbiòccata[14].
Quando la gólpe sentì
arrivare il lupo gli sembrò un catòrcio[15].
Svelta fermò subito una
contadina che passava a pipa di cocco[16] tornando dal mercato da vendere la ricotta. - Buona
donna mi dareste un po’ della vostra ricotta che vi è rimasta? – chiese la gólpe.
La donna mossa a
compassione gliela dette e la furbona velocemente se la spalmò in testa.
Al sopraggiungere del
lupo la gólpe gli fece la barba e ’l contropelo[17],
facendogli credere che a lei la massàia con il ranzagnòlo aveva sbucciato il
cervello. Disperata fingeva di soffrire.
- Ahi! Ahi! – rispondeva il lupo. - Ho le ossa tutte rotte!
- Codeste sono
cazzabúbbole![18]
- disse la gólpe toccandosi la testa. – Guarda me che ho le cervella tutte di
fuori!
Il lupo intanto,
sentendo i suoi di mali, si lagnava e lei
bugiarda gli faceva eco: - “Pietro male e Paolo peggio”[19]!
Si incamminarono
insieme verso il bosco.
La strada però era in
salita e, ad un certo punto, la gólpe stanca di camminare chiese al lupo: -
Lupino, sono così strόnca[20],
mi monteresti a saccacéci[21]?
Il lupo anche se
lamentandosi acconsentì e mentre si dirigevano verso il fitticchiúme[22]
la gólpe canticchiava facendo la coglionella[23]:
Saliremo
piano piano
che
lo strόnco porta il sano!
[1] Volpe.
[2] Girando.
[3] Molto
amiche.
[4] Fame.
[5] Introdussero.
[6] Mangiare
in gran fretta senza neanche masticare.
[7] Al
crepuscolo.
[8] Donna di
casa della famiglia contadina, dopo il capòccia veniva lei per importanza
nell’economia della casa.
[9] Matterello.
[10]
Intontito.
[11]
Sbandando.
[12]
Ammaccature.
[13] Stesa a
terra.
[14] Avere
un attacco di spossatezza.
[15] Mal
ridotto.
[16] Alla
perfezione.
[17]
Ingannare furbescamente.
[18]
Stupidaggini.
[19] Uno
peggio dell’altro.
[20] Distrutta.
[21] A
cavalcioni.
[22] Macchia
di vegetazione.
[23]
Prendendo in giro.
NELLA CASA DEL PIGRO TUTTO PIANGE
La pigrizia andò al mercato
un fil di cavolo comprò
mezzogiorno era suonato
quando a casa ritornò.
Attingi l'acqua, appiccia il fòco
si sedette e riposò....
ed intanto a poco a poco
anche il sole tramontò.
Così persa ormai la lena
sola la buio ella restò
ed a letto senza cena
la meschina se ne andò.
un fil di cavolo comprò
mezzogiorno era suonato
quando a casa ritornò.
Attingi l'acqua, appiccia il fòco
si sedette e riposò....
ed intanto a poco a poco
anche il sole tramontò.
Così persa ormai la lena
sola la buio ella restò
ed a letto senza cena
la meschina se ne andò.
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